sabato 8 giugno 2013

Mamma cosa hai sognato stanotte? Stanotte ho sognato un Parko.


Mamma cosa hai sognato stanotte?

Con questa domanda, affacciata sull'infinito, mi sveglia ogni mattina  il treenne.
E ogni mattina ci inventiamo (senza confessarcelo) sogni e avventure.
Un modo bellissimo per augurarci una nuova, ricca giornata.

Altre, invece, sono le domande del seienne che vive - in questo periodo - una dimensione anche  molto pragmatica.
Annoto di seguito le ultime, giusto per ricordarmi di dare delle risposte, che siano precise, a scanso di proteste future ("mammaaaaaaa, ma tu avevi detto che....)

Perché quando piangiamo, escono le lacrime?
Perché i Cammelli hanno le gobbe?

 
E' vero che quando moriamo guardiamo tutto dal cielo?

La cosa grave, ma grave (soprattutto per una madre Homeschooler!) è che azzardo con slancio una risposta solo alla terza domanda, che mi consente di improvvisare, saltabeccando dal Pianeta del Prima di Nascere, alla Reincarnazione, al Ci Incontreremo in tutte le Vite!!
Domanda sulla quale, tutto sommato, non mi importa affatto se in futuro mio figlio dovesse dirmi "ma tu avevi detto che...", ciò che mi importa davvero è che in futuro, oltre il futuro,  qualcosa ancora ci si potrà dire!

Atea, Anticlericale!
Questa ero io fino a 6 anni fa, con tanto di punto esclamativo!
Anticlericale lo sono ancora: detesto tutte le divise, detesto i detentori della verità e del potere.

Ma Atea... non so...
C'è chi si converte in punto di morte, io mi sono, in un certo senso, convertita  in un punto di nascita, ovvero in sala parto!
Era appena nato Grande e aveva le stesse sembianze del piccolo Buddha che avevo sognato qualche settimana prima. So che raccontai a Nordico di un sogno bellissimo, pieno di pace: avevo visto un bambino, dalla pelle olivastra, gli occhi scuri e a mandorla seduto nella posizione del Loto. Quel bambino - dopo un cesareo della vergogna - era lì , fra le mie braccia, non aveva la pelle olivastra, aveva gli occhi chiari e non era nella posizione del Loto... ma era proprio Lui, identico.


Questa la suggestione... forse.

Poi c'è la ragione, si la ragione, quella che mi fa temere il nulla, il vuoto, la maledetta morte. Quella che non mi lascia accettare il caso. Quella che, quando guardo i miei figli, so che non avrebbero potuto che essere loro! Quella che,  nel dubbio, tanto vale darsi e dargli una speranza, una visione immensa, un senso che vada oltre...

Avete presente l'imbarazzo che può travolgere un Ateo, di fronte a tutto questo misticismo inaspettato?

Ma c'è anche tanta commozione... un inatteso e liberatorio senso di abbondono: la testa finalmente si riposa, il cervello si fa meno arrogante, e da dentro (o forse da fuori chissà), un'anima impolverata si stiracchia dopo essere stata chiusa, per anni, in un minuscolo cassetto. Non sembra offesa... non è da Lei.

Stralcio di una conversazione, al buio, ieri sera in attesa del sonno:


Io:  ...siamo tutti diversi
Grande: siamo tutti uguali e tutti diversi,
perché la pelle è la stessa, ma le anime sono tutte diverse.
 
Buio
Silenzio
Alcune Lacrime
 
Devo proprio ricordarmi di studiare la faccenda delle lacrime!
 
Stralcio dalla stessa conversazione:
 
Grande:  mi piace fare gli scherzi!
Piccolo: Mamma a me piace disegnare...
 
Uno di questi giorni racconterò della passione per il disegno di Piccolo. Si aggira per il mondo come un catalogatore settecentesco: "Papi vojo disegnare quel trattore; Papi quando torniamo a casa, disegniamo quella moto; Papi vojo disegnare un dinosauo cattivo; Papi...." . Papi lo prende in braccio, in genere la sera, e insieme disegnano, disegnano, disegnano.
 
Stralcio dalla stessa conversazione, Piccolo ormai dorme, Minuscolo è attaccato al seno, Grande non molla:
 
Mamma, vorrei andare in quel Parco, dove stanno manifestando.
 
A Istanbul, nel Gezi Parki.
 
Si, ma solo dopo che è finito tutto...
Silenzio
Ma io non capisco una cosa.
 
Quale?
 
Come fanno la notte? Se loro vanno a casa, poi arrivano le ruspe.
 
Non vanno tutti a casa, domani ti mostro qualche foto:
restano lì, accampati, dormono nelle tende.
 
Mamma?
Dimmi.
Ma i giornali dicono sempre la verità?
No amore.
Allora forse non è vero.
 
Mi chiedo cosa stia pensando: forse spera che non sia vero che qualcuno voglia costruire un centro commerciale in quel Parco. O teme che non sia vero che altri stiano lottando per salvarlo? Non faccio in tempo a chiederglielo.
 
Mamma e come si fa a sapere quando dicono la verità?




 
Bisogna cercare le risposte, amore, bisogna assaggiarle come fossero ciliegie. Non  accettare i frutti che in tanti ti offriranno, vai con le tue gambe fino all'albero, arrampicati, non fermarti al primo ramo, vai avanti, sputa via le ciliegie marce, quelle troppo acerbe, continua a salire  e ad assaggiare, fino a quando non trovi, finalmente, una ciliegia matura. Assaporala, quella è la tua risposta... Per il momento... perché sai, oltre quel ramo, ancora più su potrebbe esserci un frutto ancora più buono. Riposati, prendi tempo, non avere fretta... arriverà il tempo in cui saprai che è ora di ricominciare a salire.
 
Non capisco, come fanno i telegiornali a dire bugie?
Fammi un esempio.
 
Alcuni dicono che a Istanbul la gente è scesa in piazza pacificamente e che la Polizia ha iniziato ad attaccare con gli idranti e gli spray urticanti (censuro le atrocità più grandi, un giorno spiegherò perché)
 
Altri, invece, dicono che la gente è scesa in piazza armata di bastoni e di pietre
e che la Polizia è stata costretta a difendersi.
Ti sembra la stessa notizia?
 
Continuo:
Alcuni dicono che qualcuno vuole distruggere l'ultimo Parco di Istanbul, per avidità, per costruire l'ennesimo, inutile, orribile, centro commerciale.
 
Altri dicono che quel centro commerciale, darà un posto di lavoro a tante persone, che sarà utile e comodo poterci andare il sabato con tutta la famiglia a fare la spesa.
Ti sembra la stessa notizia?

 
Mamma, io saprei cosa fare:
Basterebbe fare una votazione e chiedere alle persone di scegliere.
 
Si chiama Referendum, amore, si chiama democrazia diretta.
E' proprio giusto, quello che dici.
 
Silenzio.
Minuscolo molla la tetta.
Grande molla gli ormeggi.
Li sento respirare, ognuno a modo suo, ognuno con il suo ritmo.
E' un concerto magnifico, tutto per me.
 
Si chiude una giornata.
Hanno impastato acqua e sabbia, aiutato il papà a falciare l'erba, si sono lanciati in discesa con il go-kart, hanno fatto i biscotti, un bagno veloce, hanno mangiato a più riprese come passeri in un nido e adesso ... chissà dove sono?
 
Buonanotte.
Buonanotte  Istanbul.
 
 
 

Mamma cosa hai sognato stanotte?
 
Che una nuova, ricca giornata abbia inizio!
 
Buongiorno.
Buongiorno Istanbul.
 
 


2 commenti:

  1. Anticlericale per sempre! Ma anch io come te ho capito che qualcosa di immensamente grande e meraviglioso doveva esserci, quando ho sentito, visto, udito nascere e ... toccato, “quello” che ora è un adolescente …
    E se posso permettermi, nessuna suggestione: quando l’hai sognato era proprio lui che veniva a “presentarsi” alla sua mamma …
    Leggerti e leggerLi è sempre una poesia!
    un abbraccio

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